@article{Crivelli_2012, title={«Deh, non opinate, o Signora, così spregevolmente di noi»: l’Italia illustrata dalle italiane}, url={https://www.altrelettere.uzh.ch/article/view/al_uzh-1}, DOI={10.5903/al_uzh-1}, abstractNote={<span>In quest’articolo si discute delle valenze simboliche di cui vengono investite le letterate italiane nel momento storico che prepara la fondazione della nazione. L’Italia dei primi dell’Ottocento, che sta costituendo la propria identità risorgimentale, trova infatti nella genealogia culturale delle donne un modo sia di mettere in luce la persistenza di un filone erudito, che affonda le radici nel glorioso passato delle “romane madri”, sia di fornire materia all’elaborazione di un’immagine di sé come nazione europea al passo coi tempi. Lo stato di acculturazione delle donne diventa, con un meccanismo semplificatorio ancora attuale, misura dell’emancipazione della nazione intera. Tale meccanismo viene illustrato studiando una disputa fra la romanziera irlandese Lady Morgan e la pedagoga italiana Ginevra Canonici Fachini, analizzandone i rispettivi argomenti, apparentemente inconciliabili, nell’ottica della costruzione di un discorso sulla nazione. Si intende con ciò dimostrare che l’allestimento di un repertorio di illustri italiane, che la Fachini esibisce in risposta alle critiche mosse dalla Morgan nella sua "Italy" (1821), costituisce, molto più di quanto non facciano le prese di posizione esplicite, che restano ferme sui loro contrasti, l’esito costruttivo di un incontro/scontro fra due modi di rappresentare l’intera nazione. I frutti più innovativi si generano infatti, come gli studi postcoloniali ci hanno insegnato, nello spazio interstiziale che si colloca fra le pieghe di una contrapposizione apparentemente insolubile: fra i discorsi con cui lo sguardo dell’Altro ci definisce e quelli che fondano il mito della nostra oggettiva autodefinizione.</span>}, journal={altrelettere}, author={Crivelli, Tatiana}, year={2012}, month={set.}, pages={4–24} }