La narrazione dell’Oriente e la svolta letteraria di Cristina Trivulzio Belgiojoso: il testo-laboratorio dei "Souvenirs dans l’exil"

autori/autrici

  • Flavia Caporuscio

DOI:

https://doi.org/10.5903/al_uzh-30

parole chiave:

Cristina Trivulzio Belgiojoso, orientalismo, scrittura ibrida

abstract

L’articolo analizza la svolta letteraria di Cristina Trivulzio Belgiojoso individuando nei "Souvenirs dans l’exil" (1850) il testo di transito che documenta una tappa fondamentale nell’evoluzione della scrittura dell’autrice. L’opera, che nasce come una raccolta di lettere inviate dall’esilio all’amica francese Caroline Jaubert, esibisce una scrittura ibrida, contrassegnata da una commistione di generi sapientemente organizzati all’interno della cornice formale della lettera privata, e si configura come un vero e proprio testo-laboratorio che presenta manifestamente al lettore il processo 'in fieri' di avvicinamento alla scrittura narrativa. L’analisi della costruzione del libro dei "Souvenirs" mette in evidenza come per la scrittrice l’atto della narrazione sia intimamente vincolato al colloquio con un lettore assente che, prima di identificarsi con la figura impersonale del pubblico, deve essere individuato nei destinatari di elezione delle lettere private attraverso le quali l’autrice matura un’abitudine alla narrazione che solo in un secondo tempo aspira a una dimensione pubblica. 
Il passaggio dalla dimensione privata della lettera a quella pubblica del testo narrativo, che avviene solo all’altezza dell’esilio orientale, è concomitante con lo spostamento a est della location della scrittrice e con la narrazione dell’Oriente, alla quale la scrittura letteraria di Cristina Trivulzio è indiscutibilmente legata. Sebbene la forzata lontananza dalla scena politica e le difficoltà finanziarie correlate all’esperienza dell’esilio abbiano favorito l’adozione di una scrittura letteraria 'tout court', l’incontro con il 'monde nouveau' dell’Oriente, del quale vengono qui analizzate le prime impressioni riportate nei "Souvenirs", risulta determinante. La novità rappresentata dal mondo orientale, che la scrittrice indaga in maniera autonoma, evadendo in parte il canone orientalista, si traduce infatti sul piano della scrittura nell’assunzione di un inedito registro espressivo unitamente a una diversa consapevolezza della propria identità di autrice.

Biografia autore

Flavia Caporuscio

Flavia Caporuscio si è laureata in Lettere presso la Sapienza Università di Roma con una tesi di Letterature comparate che propone una lettura critica della visione del "Terzo Mondo" nelle opere di Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini. Nel 2014, presso il medesimo ateneo, ha conseguito il dottorato di ricerca in Italianistica discutendo una tesi dal titolo Cristina Trivulzio Belgiojoso: moi public e moi privé che, avvalendosi di inedite fonti d’archivio, focalizza l’analisi sulla scrittura dell’autrice, individuandone la duplice vocazione pubblica e privata. I suoi campi di ricerca includono la letteratura comparata, le scritture femminili, la letteratura di viaggio e le scritture epistolari e autobiografiche.

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pubblicato

2015-03-18

come citare

Caporuscio, Flavia. «La Narrazione dell’Oriente E La Svolta Letteraria Di Cristina Trivulzio Belgiojoso: Il Testo-Laboratorio Dei “Souvenirs Dans l’exil”». Altrelettere, vol. 4, marzo 2015, pagg. 67-95, doi:10.5903/al_uzh-30.

fascicolo

Sezione

articoli