«Il cor si finge un ghiaccio e in fuoco giace»: amore e gelosia nella produzione lirica di Margherita Costa

autori/autrici

  • Maria Di Maro

DOI:

https://doi.org/10.5903/al_uzh-53

parole chiave:

Margherita Costa, lirici marinisti, poesia del XVII secolo, lamento elegiaco, malattia d’amore, amante geloso

abstract

Il presente contributo propone una lettura macrotestuale delle prime raccolte liriche di Margherita Costa (1600 ca.-1657): La Chitarra e Il Violino (1638). I due canzonieri barocchi presentano similarità strutturali (false indicazioni editoriali, polimetria, elementi paratestuali simmetrici) e tematiche (liriche amorose, encomiastico-celebrative, burlesche) e, in entrambi, è attribuito un ruolo predominante alla materia amorosa. L’io lirico, rappresentato nella quasi totalità da una bella donna, è vittima della potenza distruttiva dell’amore, tormentato da una spropositata passione amorosa che non riesce né ad arginare né a soddisfare. Dal caleidoscopio elegiaco offerto dai due volumi, l’attenzione sarà rivolta verso due tematiche: la malattia d’amore e la gelosia, declinate dalla poetessa emulando la tradizione lirica precedente. In particolare, si riconoscono profondi debiti verso Giovan Battista Marino, di cui vengono riproposte strutture metriche, sintattiche e retoriche e da cui sono tratti spunti tematici. Rispetto ai modelli, tuttavia, la virtuosa scrive versi dal marcato carattere drammatico, debitori della sua carriera di cantante e, giocando con le aspettative gender del lettore, procede in un’inversione dei ruoli del mittente e del destinatario per donare, in un contesto misogino, una voce femminile al genere del lamento amoroso.

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This paper proposes a macro-textual reading of the first lyric collections by Margherita Costa (1600ca.-1657): La Chitarra and Il Violino (1638). The two baroque songbooks have many similarities, both structural (false editorial indications, polymetry, symmetrical para-textual elements) and thematic (amorous lyrics, encomiastic-celebratory, burlesque). Moreover, in both, a predominant role is attributed to love. The lyrical self, represented almost entirely by a bella donna, is a victim of the destructive power of love, tormented by a disproportionate loving passion that it is unable to stem or satisfy. From the elegiac kaleidoscope offered by the two volumes, I will focus on two themes: the lovesickness and jealousy, declined by the poet emulating the previous lyric tradition. There are deep debts towards Giovan Battista Marino, whose metric, syntactic, rhetorical structures, and thematic ideas are re-proposed. Compared to these models, however, the virtuosa writes verses with a marked dramatic character, indebted to her singing career and, playing with the reader's gendered expectations, inverts the roles of the sender and the recipient in a misogynistic context, to create a female voice in the genre of the amorous lament.

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pubblicato

2021-11-16

come citare

Di Maro, Maria. “«Il Cor Si Finge Un Ghiaccio E in Fuoco giace»: Amore E Gelosia Nella Produzione Lirica Di Margherita Costa”. Altrelettere, vol. 10, 2021, https://doi.org/10.5903/al_uzh-53.